COS’ALTRO C’E’ DA SCOPRIRE SULLA DIETA MEDITERRANEA?

Dieta-mediterraneaChe la Dieta Mediterranea oggi sia considerato uno degli stili alimentari più salutari è risaputo. Essa rappresenta un valore inestimabile anche per l’industria agroalimentare del nostro Paese. Eppure la stiamo perdendo, proprio in Italia. Le abitudini dei cittadini stanno cambiando, soprattutto quelle delle nuove generazioni, e la Dieta mediterranea rischia di essere sempre più dimenticata.
“La Dieta Mediterranea è considerata a livello internazionale l’atto di prevenzione più importante per il benessere delle popolazioni e il mantenimento della salute.  – spiega Licia Iacoviello, responsabile del Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione Neuromed – Aderire a uno stile di vita mediterraneo previene le malattie più importanti che affliggono il mondo occidentale, da quelle cardiovascolari ai tumori alle malattie neurodegenerative. Addirittura anche in alcuni casi di malattie genetiche, in cui l’alterazione genetica è determinante per la genesi della malattia, l’adesione alla dieta può migliorare i sintomi e ridurre l’utilizzo dei farmaci.”
Ma che cosa c’è alla base delle ricerche sulla Dieta mediterranea e in particolare alla base del progetto Moli-Sani realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed, i cui dati stanno facendo il giro del mondo? Lo abbiamo chiesto a Giovanni de Gaetano, capo del Dipartimento. “La nostra è da un lato una ricerca epidemiologica, perché si fa sulle popolazioni, sui grandi numeri, proprio come è stato per il progetto Moli-sani. Però è anche una ricerca che tende a personalizzare la medicina. Con tali approcci si va a spostare l’attenzione della medicina dalla malattia alla persona, per far ruotare tutto il sistema di indagine e di terapia attorno all’individuo, alla sua storia, al territorio in cui vive”.
Ma cos’altro c’è da scoprire in questo settore? “Della Dieta Mediterranea c’è ancora tanto da scoprire – dice Licia Iacoviello – a partire dai meccanismi molecolari attraverso i quali agisce. E c’è da affinare le ricerche. In genere i grandi studi epidemiologici vengono effettuati su tutta la popolazione, senza fare grandi distinzioni. Quello che però stiamo vedendo sempre di più è che, considerando anche le fasce a rischio, come ad esempio i diabetici, la dieta mediterranea è efficace più di qualsiasi altra dieta nel ridurre sia la mortalità che le complicanze. Come le arteriopatie periferiche. Un altro tema è dare una base scientifica al perché la dieta mediterranea fa bene. Sappiamo che riduce l’infiammazione, che migliora il quadro metabolico ma sempre di più ci rendiamo conto che essa interagisce con i nostri geni cambiandone la storia. Quindi la genetica, che abbiamo sempre considerato come la parte fissa della nostra vita, può cambiare con l’alimentazione e se essa è di tipo mediterraneo, questa storia può migliorare.”

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