L’incidenza dei disturbi urinari nella salute dell’uomo inizia ad essere rilevante dai 51 anni in poi (50%), per arrivare all’80% dai 70 anni in su. Parliamo di Ipertrofia Prostatica Benigna, di ostruzioni cervico uretrali, di dissinergia sfintero destrosoriale. Le donne, inoltre dal canto loro, possono essere affette da incontinenza collegata alla gravidanza, al post parto, all’obesità, a traumi ostetrici. In questi casi bisogna vincere l’imbarazzo e rivolgersi ad uno specialista che riuscirà, anche in tempi brevi, a trovare una soluzione al disturbo avvertito.
“L’urologo è il medico da consultare per ogni problema dell’apparato urinario di entrambi sessi e dell’apparato riproduttivo maschile. – spiega il dottor Rosario Fede, Urologo dell’I.R.C.C.S. Neuromed – E questo vale per ogni età, dal bambino fino all’anziano. Evidenze cliniche dimostrano che malformazioni a carico dei genitali diagnosticate in epoca pediatrica possono risolvere problemi di sterilità nell’adulto. Così come le malformazioni renali possono essere causa, nell’adulto, di scarse funzionalità dei reni. Le patologie urologiche portano altresì ad un disagio sociale marcato. Le calcolosi renali, ureterali sono causa, per esempio, di assenteismo dal lavoro. Nel corso della giornata di prevenzione si parlerà anche di infezioni urinarie, cistiti, prostatiti, cancro del rene, cancro della prostata e cancro della vescica”.
Cos’è l’incontinenza urinaria
Viene definita come la perdita involontaria di urina, tale da determinare problemi igienici, economici e sociali. Colpisce prevalentemente il sesso femminile in tutte le fasce d’età in quanto l’anatomia degli organi femminili predispone a problemi dei meccanismi di tenuta.
Si tratta di una patologia molto comune che in Italia coinvolge circa 2 milioni di donne. Nonostante ciò forte è l’imbarazzo persino nel parlarne. Pertanto, nonostante la prevalenza, è stato evidenziato che solo il 24% delle donne consulta un medico per l’incontinenza urinaria, il 14% effettua accertamenti, il 7% segue una terapia specifica.
Nell’uomo l’incontinenza urinaria è meno frequente, di solito legata ad interventi sulla prostata per patologia tumorale, ma è altrettanto invalidante.
Cause
La perdita della funzione di continenza può avvenire quando uno o più fattori (vescicale, uretrale, apparati di sospensione e/o sostegno o innervazione) vengono alterati da un processo patologico.
- Indebolimento del pavimento pelvico
- Instabilità del detrusore (contrazioni involontarie)
- Stipsi
- Effetti secondari di farmaci o di interventi chirurgici
- Patologie vescicali (tubercolosi, cistiti croniche, cistite interstiziale, radiazioni, tumori)
- Patologie cerebrali (Morbo di Parkinson, sclerosi multipla)
- fistole vescico-vaginali
- infezioni delle vie urinarie
Sintomi
In ogni caso i sintomi di una debolezza muscolare che può arrivare all’incontinenza vera e propria possono essere così riassunti:
- perdite di urina mentre si ride, si tossisce o si starnutisce
- bisogno urgente di andare al bagno e difficoltà ad arrivare “asciutti” in bagno
- forte voglia di andare ad urinare sentendo l’acqua scorrere
- sensazione di residui di acqua nella vagina dopo il bagno
Prevenzione
In primo luogo, e fin da bambini, non trattenere lo stimolo della minzione, e non aspettare troppo ad urinare.
- Sedersi comodi, in modo che la muscolatura si rilasci.
- Evitare l’aumento di peso, poiché grava sul pavimento pelvico.
- Non fumare: chi fuma è più esposto ai problemi di debolezza della muscolatura pelvica.
- Combattere la stitichezza, che rappresenta un danno e uno stress per le strutture pelviche.
- Non esagerare con sforzi che aumentino eccessivamente la pressione addominale, tipo il body-building, ma anche prestare attenzione durante gli addominali, molto spesso effettuati scorrettamente (soprattutto dopo il parto).