“Abbiamo contemporaneamente moltissime informazioni sulla patologia e sul paziente, insieme alle immagini eseguite prima di entrare in sala operatoria. – commenta Vincenzo Esposito, Responsabile della Neurochirurgia II del Neuromed – Possiamo controllare come sta procedendo l’intervento con la TAC; nel caso di un tumore, ad esempio, siamo in grado di verificare come prosegue la rimozione della lesione. È possibile visualizzare le informazioni radiologiche integrate attraverso il microscopio operatorio, sovrapposte alla visione reale dell’anatomia microchirurgica, in condizioni di realtà aumentata. In questo modo acquisiamo una maggiore consapevolezza dei rapporti della lesione con strutture anatomiche e funzionali importanti, potendo attuare una migliore rimozione con probabilità più elevate di preservare la qualità della vita del paziente. Dieci anni fa molte di queste realizzazioni sembravano fantascienza. Ringraziamo per questo la proprietà del Neuromed che si è impegnata con determinazione sul fronte dell’innovazione tecnologica”.
“Parliamo di sale operatorie completamente adeguate dal punto di vista tecnologico alle esigenze di intervento. – commenta Gualtiero Innocenzi, Responsabile della Neurochirurgia I del Neuromed – L’associazione di un dispositivo TAC intraoperatoria e un sistema di trasmissione delle immagini tra la sala operatoria e la radiologia diventa un beneficio reale. Mentre operiamo possiamo richiamare una TAC sugli schermi che abbiamo qui in sala, fondamentali per la corretta esecuzione dell’intervento. Questo significa poter far risparmiare al paziente molti esami che di solito vengono eseguiti prima e dopo l’intervento e, cosa non da poco, possiamo migliorare la correttezza degli interventi stessi. Il sistema riduce, infine, l’esposizione del personale alle radiazioni. Un adeguamento tecnologico di estrema importanza dunque, che dona notevoli benefici a tutti”.
“Parliamo di sale operatorie di altissima tecnologia – commenta il professor Sergio Paolini, Responsabile della Neurochirurgia vascolare di Neuromed – che permettono di integrare le immagini preoperatorie e quelle intraoperatorie ad un livello sino ad ora mai raggiunto. Le numerose fonti di immagini presenti in sala consentono non solo di visualizzare queste informazioni, ma di condividerle contemporaneamente tra tutte le professionalità presenti nel teatro operatorio: chirurghi, anestesisti e personale paramedico. In questo modo la capacità di cooperazione e la prontezza di risposta a tutti gli eventi è enormemente potenziata. La chirurgia neurovascolare, in particolare, è tra le branche che più si giovano di questo nuovo approccio. La TAC intraoperatoria, poi, è un salto di qualità perché ci permette di avere in tempo reale un controllo sull’avanzamento dell’intervento”.