Esistono due situazioni molto pericolose per le arterie: l’aneurisma aortico (la dilatazione dell’aorta, che può arrivare a rompersi creando una situazione gravissima) e la stenosi carotidea (con la formazione delle placche aterosclerotiche e la possibilità di ictus). Si sviluppano nel tempo, in silenzio, spesso senza alcun sintomo. E quando i sintomi appaiono, può essere troppo tardi. Una maggiore attenzione al nostro stile di vita e la partecipazione ai programmi di screening può fare la differenza.
“In generale le patologie vascolari si sviluppano nell’arco di una vita – dice il dottor Franco Pompeo, responsabile dell’unità operativa di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare dell’I.R.C.C.S Neuromed – e sono molto influenzate da cosa mangiamo o da come ci comportiamo. Il fumo, ad esempio, è un fattore di rischio sia per l’aterosclerosi che per l’aneurisma aortico”. Una alimentazione corretta e un minimo di attività fisica faranno quindi già molto per tenere in buona efficienza le vie del nostro sangue.
Ma oltre a prevenirle c’è la possibilità di scoprirle in tempo, con sistemi molto poco invasivi. “L’esame principe per noi chirurghi vascolari è naturalmente l’ecodoppler. Non solo le immagini che vediamo sul video: anche quel caratteristico suono dà molte informazioni a un orecchio ben allenato. Se c’è una familiarità per aneurisma aortico o stenosi carotidea, allora una visita vascolare è consigliata attorno ai quaranta anni. Sarà il medico a decidere se approfondire. Ma anche senza familiarità, è bene rispondere agli inviti che vengono dalle strutture sanitarie durante i programmi di screening. Un semplice esame doppler, come dicevo, può salvare la vita”.