700 ricercatori in tutto il mondo, quasi venti milioni di persone studiate. Sono i numeri di una gigantesca ricerca internazionale che ha ridisegnato la situazione dell’obesità nei vari Paesi. In questo prestigioso gruppo c’è anche il Progetto Moli-sani, una delle più ampie ricerche epidemiologiche condotte in Europa e nel Mondo.
Pubblicato sulla prestigiosa rivista britannica The Lancet, lo studio ha aggregato i dati di 1698 ricerche svolte in tutto il mondo e li ha usati per calcolare l’Indice di massa corporea (BMI nella sigla inglese) e ottenere in questo modo un quadro preciso e aggiornato della situazione dell’obesità mondiale.
Valutare la situazione dell’obesità è un obiettivo ritenuto cruciale perché questa condizione rappresenta un problema enorme a livello mondiale per la salute dei cittadini, e le autorità sanitarie sono fortemente impegnate in campagne di prevenzione. Conoscere quanto sia diffusa, e quanto gli interventi siano efficaci nel ridurne l’incidenza, significa affrontare meglio quella che è una vera e propria emergenza sanitaria.
Il lavoro scientifico ha evidenziato alcuni dati molto interessanti. A cominciare da quello relativo all’andamento dell’obesità nel corso del tempo: negli ultimi quaranta anni la percentuale di uomini obesi è triplicata (dal 3,2% del 1975 al 10,8% del 2014), mentre nelle donne è stato osservato un raddoppio (da 6,4% a 14,9%). Significa 266 milioni di uomini e 375 milioni di donne colpiti da questo problema. Un intero continente, in pratica. Come prevedibile, gli Stati Uniti detengono il primato dell’obesità tra i paesi avanzati, mentre nello stesso gruppo i meno obesi sono gli uomini e le donne giapponesi. In generale, considerando le tendenze osservate, la situazione potrebbe andare presto fuori controllo. E le strutture sanitarie mondiali rischiano di collassare sotto il peso delle numerose patologie provocate dall’obesità.
“Questa – dice Licia Iacoviello, capo del Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli e responsabile del progetto Moli-sani – era una delle promesse più importanti fatte dieci anni fa ai cittadini del Molise: la loro partecipazione allo Studio Moli-sani avrebbe avuto ripercussioni per la scienza e la medicina in tutto il mondo. Oggi, ancora una volta, questa promessa viene mantenuta. Grazie anche al nostro studio, possiamo lanciare un allarme per tutti i Paesi e tutti i cittadini del pianeta: l’obesità è una emergenza a tutti gli effetti”.
“I risultati raccolti in questo lavoro – commenta Giovanni de Gaetano, capo del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed – sono molto importanti perché sottolineano l’urgenza di uno sforzo internazionale per lanciare campagne di prevenzione capaci di arrestare l’epidemia di obesità che rischia di minare il futuro di tante persone e della stessa economia mondiale. Ancora una volta siamo orgogliosi del grande contributo che la gente del Molise, con la sua partecipazione al Moli-sani, sta dando a tutto il mondo. La nostra regione, grazie alla generosità e all’entusiasmo dei suoi cittadini, è ormai entrata da protagonista sulla scena scientifica internazionale”.