Esiste una stretta correlazione tra lo sviluppo delle malattie neurodegenerative, come Alzheimer, Parkinson e demenze in generale, e l’alimentazione. Il regime alimentare mediterraneo è, secondo gli studiosi, quello che tutela maggiormente la nostra salute. Ciò non vuol dire che mangiando mediterraneo riusciremo a sconfiggere le patologie neurodegenerative, ma evidenze scientifiche ci dicono quanto la “dieta dei nostri nonni” a base prevalentemente di cereali, frutta e verdura, ci aiuta a proteggerci anche dalle forme di demenza.
Ce lo dicono i ricercatori epidemiologici del’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli che con la prima meta-analisi in materia hanno evidenziato come una maggiore adesione alla Dieta Mediterranea determini una riduzione, oltre a quella già ben note per le patologie cardiovascolari e tumorali, del 13% di incidenza di morbo di Alzheimer e malattia di Parkinson.
Uno dei principali motivi è nel fatto che questo regime alimentare è ricco di antiossidanti che vanno a ridurre i meccanismi infiammatori del deficit cognitivo.
Ma quali sono gli alimenti che contengono antiossidanti? A occhio, si potrebbero riconoscere per via del loro colore rosso scuro o blu: melanzane, arance, more, lamponi, pompelmi rossi, ciliegie, ribes, uva nera e vino rosso. Le loro proprietà sono davvero importanti per la nostra salute. E non se ne dovrebbe fare a meno insieme a frutta, verdura, cereali, pesce, frutta a guscio e una buona attività fisica.
Gli antiossidanti vanno cioè a “neutralizzare un danno alle cellule dovuto a processi di ossidazione, risultato di reazioni biochimiche nell’organismo. – come spiega la professoressa Maria Benedetta Donati del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione I.R.C.C.S. Neuromed – Questi processi di ossidazione portano a infiammazione e invecchiamento dei tessuti. Si dice, quasi scherzosamente, che l’invecchiamento delle cellule è un processo progressivo di irrancidimento dovuto proprio all’accumulo del danno di ossidazione. Tutto quello che previene questo meccanismo può ridurre quindi l’invecchiamento. Si sta quindi cominciando a evidenziare – continua Donati – come nelle forme di demenza, quali ad es. l’Alzheimer e il Parkinson, una dieta ricca di antiossidanti possa prevenire lo sviluppo della malattia o contribuire a ritardare la progressione del danno cognitivo.”