Il tumore della mammella è tra le patologie più diffuse nelle donne. Nella strategia di controllo di tale patologia la tempestività della fase diagnostica riveste un ruolo fondamentale. Infatti, quando il tumore viene diagnosticato prima ancora di diventare clinicamente apprezzabile la probabilità di guarigione si attesta sul 90% dei casi. Una presa in carico di tutti i bisogni fisici, psicologici e in tutte le fasi di una malattia così complessa quale il carcinoma mammario. Vi è questo alla base dell’attività del Centro di Senologia con il quale il Gruppo Neuromed ha promosso l’”ottobre rosa” della prevenzione. Nelle strutture campane del Gruppo, infatti, sarà possibile effettuare uno screening gratuito con i medici del Centro di Senologia guidato dal dottor Luigi Cremone.
“Nel Centro arrivano donne che hanno già una diagnosi di cancro, spesso diagnosticato grazie ad uno screening effettuato sul territorio, fondamentale per evidenziare le problematiche esistenti. La paziente viene presa in cura da un gruppo di professionisti: oncologi, senologi, chirurghi plastici, psicologo, anatomopatologo, genetista, infermiera dedicata. Una squadra affiatata che segue la donna rimanendo nella stessa struttura, senza perdite di tempo come si faceva negli anni passati”.
Un approccio che cammina insieme alla prevenzione come sottolinea ancora il dottor Cremone: “La prevenzione salva la vita. Possiamo guarire completamente le nostre pazienti da un tumore grazie alla diagnosi precoce, e questo devono saperlo le donne. Una cosa è intervenire su un tumore di pochi millimetri, diversa è la situazione quando affrontiamo tumori più estesi. Una corretta informazione sulla patologia in generale e sulle buone pratiche di prevenzione deve essere fornita a tutte le donne incondizionatamente e gratuitamente. Un messaggio che deve essere lanciato dai medici insieme ai mass media per diffondere la cultura della prevenzione”.
Sono diversi i fattori di rischio del tumore della mammella, alcuni modificabili, come gli stili di vita, altri invece no, come l’età (la maggior parte di tumori del seno colpisce donne oltre i 40 anni) e fattori genetico-costituzionali. Tra gli stili di vita dannosi si possono citare, per esempio, un’alimentazione povera di frutta e verdura e ricca di grassi animali, il vizio del fumo e una vita particolarmente sedentaria. Ci sono inoltre alcuni fattori legati alla vita riproduttiva che possono influenzare il rischio di tumore del seno: un periodo fertile breve (prima mestruazione tardiva e menopausa precoce) e una gravidanza in giovanissima età sono protettive, così come l’allattamento per oltre un anno. Il 5-7% circa dei tumori del seno poi è ereditario, legato cioè alla presenza nel DNA di alcune mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2. La prevenzione del tumore del seno deve cominciare a partire dai 20 anni con l’autopalpazione eseguita con regolarità ogni mese. E’ indispensabile, poi, proseguire con controlli annuali del seno eseguiti dal ginecologo o da uno specialista senologo affiancati alla mammografia biennale dopo i 50 anni o all’ecografia, ma solo in caso di necessità, in donne giovani.