Rappresenta l’ultima tecnica mininvasiva per il trattamento della calcolosi renale. La Litotrissia Endoscopica Endorenale per via Retrograda (retrograde intrarenal surgery, RIRS per gli angolosassoni) viene praticata dal team dell’Unità Operativa di Urologia della Casa di Cura Trusso di Ottaviano del Gruppo Neuromed, guidata dal dottor Giacomo De Stefano e con la collaborazione dei dottori Ciro Barba e Roberto Buonopane. Una procedura che va a braccetto con le nuove tecnologie grazie alle quali, soprattutto quelle digitali, è stato possibile mettere a punto delle attrezzature mininvasive in grado di offrire una visione endoscopica di qualità con il minor impatto fisico sul paziente.
“La Litotrissia Endoscopica, praticata da alcuni anni nella nostra Clinica, è sicuramente la tecnica meno invasiva per il trattamento della calcolosi renale, – ci spiega il dottor Giacomo De Stefano, responsabile dell’Unità Operativa di Urologia della Casa di Cura Trusso di Ottaviano – in quanto non presuppone il taglio chirurgico classico, riducendo di molto l’impatto sull’organismo. Questa tecnica in particolare è andata oltre l’intervento di Litotrissia extracorporea, che assicura la risoluzione di calcoli fino a un centimetro, in quanto ci permette di liberare il paziente da calcoli fino a due centimetri e mezzo. Per i calcoli fino a tre centimetri, invece, tale metodica potrebbe comportare una seconda procedura.”
Ci chiediamo, quindi, come avvenga un intervento di questo genere. Il dottor De Stefano ci spiega, in maniera semplice, le caratteristiche tecniche della RIRS: “vengono sfruttate le vie urinarie. Come succede nelle tubature della nostra casa – dice lo specialista – si entra dalla fontana per arrivare ai tubi più grandi e in questo caso attraverso l’uretra si arriva alla vescica, poi all’uretere fino all’interno del rene. Una navigazione che avviene grazie all’ausilio di uno strumento di piccolissime dimensioni chiamato ureterorenoscopio flessibile. Il laser, poi, polverizza il calcolo (circa uno – due millimetri). Successivamente parte dei calcoli ormai frantumati, quelli cioè più grandi, verranno asportati dall’operatore; quelli ancora più piccoli verranno espulsi spontaneamente dal paziente con le urine. Con un buon approccio pre-operatorio e intra-operatorio, con una profilassi antibiotica da iniziare la sera prima, riusciamo a garantire un percorso senza complicanze.”
Vengono ridotti al minimo anche i fastidi per il paziente. “La sintomatologia più comune – continua De Stefano – è quella di una banale cistite che con un antibiotico e un antinfiammatorio riusciamo a risolvere anche nei giorni successivi l’intervento.”
A rendere l’intervento di Litotrissia Endoscopica Endorenale per via Retrograda ancora meno pesante è anche il percorso che il paziente fa all’interno della Clinica Trusso. Dopo la visita ambulatoriale, tra la diagnosi e la terapia decorrono non più di trenta giorni e la degenza in clinica è di circa quarantotto ore. Al paziente viene consigliato, poi, di rimanere per altri due giorni a casa, a riposo, e dopo circa quattro giorni complessivi dall’intervento può ritornare alla propria attività lavorativa e quotidiana.