E’ la causa più frequente di disabilità in persone adulte e una delle più frequenti cause di morte. Due terzi dei casi si verificano sopra i 65 anni, ma possono essere colpite anche persone giovani. In occasione della Settimana del Cervello 2016 (14 – 20 marzo 2016) l’I.R.C.C.S. Neuromed richiama l’attenzione sull’Ictus cerebrale e sulla necessità di agire tempestivamente al momento della sua insorgenza.
Migliorare la salute con una corretta alimentazione è considerato oggi uno dei principali obiettivi della medicina e della ricerca. In questo contesto, a fronte di un aumento di patologie cardiovascolari e neurodegenerative, la promozione di una cultura della prevenzione diventa essenziale non solo per i singoli, ma anche per i Sistemi Sanitari, che vedrebbero ridurre il carico economico delle patologie croniche. Alimentazione e prevenzione sono strettamente connesse tra loro. Lo sono soprattutto per un particolare regime alimentare: la Dieta Mediterranea.
E’ questo lo slogan del World Sleep Day 2016, in occasione del quale la Clinica Villa Serena di Cassino (del Gruppo Neuromed) ha promosso un Open Day dedicato. Un messaggio carico di significato che intende sottolineare come la maggior parte dei disturbi che colpiscono il riposo notturno possono essere sicuramente migliorati, a patto che vengano prontamente diagnosticati.
Alla base della sclerosi multipla vi è una reazione autoimmune che, innescando un processo infiammatorio, porta alla perdita di mielina, la sostanza che riveste le fibre nervose e che facilita la trasmissione degli impulsi. Ma un ruolo importante nel determinare la gravità di questa patologia viene svolto anche da alterazioni del metabolismo energetico dei neuroni. Una ricerca dell’I.R.C.C.S. Neuromed, svolta in collaborazione con l’Università Tor Vergata, l’Università Politecnica delle Marche e l’I.R.C.C.S. Fondazione Santa Lucia, evidenzia questo processo, contribuendo a tracciare una strada innovativa verso terapie che possano limitare l’accumularsi progressivo di danni alle strutture nervose nel corso della malattia.
“Dobbiamo avere una visione più positiva di questa malattia: fino a poche decadi fa c’era ancora lo stigma della persona con epilessia (anche se non possiamo negare che esista ancora in alcune fasce culturali). Oggi deve essere considerata una malattia assolutamente uguale alle altre che, se ben diagnosticata e curata, può accompagnarsi a una qualità […]
