Una banca biologica per la salute della collettività

IMG_5099La Moli-bank sulla scena della ricerca europea. La professoressa Maria Benedetta Donati, del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione Neuromed e Direttrice della Moli-bank, è intervenuta alla Europe Biobank Week, che si è svolta a Antwerp, in Belgio, per presentare le prospettive che la biobanca del Progetto Moli-sani offre allo sviluppo di una delle più promettenti linee di ricerca future: i Big data.

La biobanca del Progetto Moli-sani ha l’importante compito di conservare i campioni biologici e il patrimonio genetico dei 24.000 cittadini che partecipano allo studio. Un “tesoro” che il Progetto ha accumulato per le ricerche future nel campo delle malattie croniche e degenerative, principalmente neurologiche, cardiologiche e oncologiche. Bisogna ricordare che una biobanca non è solo una struttura di conservazione, ma è un complesso sistema nel quale i campioni congelati sono associati a database ricchi di informazioni sulle persone partecipanti al progetto. Le loro abitudini di vita, il loro status socio-economico, le malattie che possono colpirli nel corso del tempo. Proprio l’interazione tra le informazioni genetiche e gli stili di vita permette di svolgere ricerche innovative sulle origini delle patologie, e sulla loro prevenzione.

Ospitata nella struttura ad alta tecnologia realizzata dall’I.R.C.C.S. Neuromed, la Moli-bank conserva, all’interno di contenitori (“tank”) raffreddati a 196 gradi sottozero dall’azoto liquido, gli 800.000 campioni biologici dei cittadini che partecipano al progetto Moli-sani. Un sistema interamente informatizzato, assieme ai più moderni metodi di codifica e criptazione, garantiscono la più alta attenzione verso la privacy dei partecipanti.

“Le biobanche – dice Donati – sono state inserite dalla rivista Times tra le dieci idee in grado di cambiare il mondo. Ma per farlo devono lavorare assieme. È per questo motivo che Moli-bank è in rete con tutte le altre strutture simili d’Europa, partecipa al Nodo nazionale dell’infrastruttura europea delle biobanche e delle risorse biomolecolari e ha sottoscritto il Partner Charter di BBMRI-ERIC”.

Il concetto fondamentale è quello dei Big data: raccogliere una enorme quantità di dati per analizzarli con metodi informatici nuovi, capaci di estrarre informazioni che altrimenti potrebbero restare inaccessibili ai ricercatori. “Con i Big data – continua Donati – puntiamo non solo a studiare un grande numero di persone, ma anche ad avere, per ciascuno di loro, una enorme quantità di variabili. È questa la strada più promettente, che ci porterà verso una vera medicina personalizzata”.

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