Obesità e chirurgia bariatrica

IMG_3686
il dottor Pietro Schettino nel corso di un consulto

L’endoscopia digestiva rappresenta oggi una ultra-specializzazione medico-chirurgica diagnostica e terapeutica; tesa non solo ad individuare eventuali alterazioni degli organi interni all’apparato digerente ma anche ad operare numerose patologie che lo colpiscono. Parliamo di interventi mini-invasivi che permettono la risoluzione di patologie, anche gravi, con un minor impatto psico-fisico sul paziente.
Negli ultimi anni, lo sviluppo di tecnologie e devices ha avuto un forte impatto sulla disciplina dell’endoscopia rendendola protagonista anche nella cura dell’obesità.
Ne abbiamo parlato con il dottor Pietro Schettino, referente dell’Unità di Endoscopia diagnostica e terapeutica e dell’Unità per la terapia del paziente obeso della Clinica Trusso di Ottaviano. All’interno di essa possono essere eseguiti interventi specifici per questa patologia come il palloncino endogastrico, il bendaggio gastrico regolabile, le Sleeve Gastrectomy Laparoscopica, la Diversione biliopancreatica e il By-Pass Gastrico. La chirurgia bariatrica, o dell’obesità, è un tema molto sentito dalla popolazione e il dottor Schettino ci spiega quanto sia importante un approccio multidisciplinare nell’analisi del paziente che vuole sottoporsi a tali interventi.
“Il paziente obeso – dice Schettino – è un paziente molto delicato e per questo la sua valutazione deve abbracciare diversi aspetti sia clinici che psicologici. La patologia è molto sentita, visitiamo molti pazienti, ma è evidente che l’endoscopia non rappresenta la risoluzione ai problemi di obesità.”
Ma quali sono gli interventi più eseguiti? “Abbiamo eseguito delle sleeve endoscopy (intervento di tipo restrittivo dello stomaco ndr) che si esegue senza sottoporre il paziente ad un intervento tradizionale bensì attraverso una endoscopia.  – continua il dottore – Il risultato è molto simile alla sleeve chirurgica ma la tecnica endoscopica permette tempi di recupero brevi e minori rischi per il paziente. Dopo due giorni il paziente può ritornare a casa e l’effetto valutato nel tempo sembra sovrapponibile all’effetto di un intervento tradizionale.”
Tutti i pazienti possono ricorrere a questo tipo di intervento? “L’apporto multidisciplinare è fondamentale. – conclude Schettino – Non tutti i pazienti possono sottoporsi a questa procedura. Ogni paziente va valutato per l’indice di massa corporea, per l’età, per eventuali interventi chirurgici pregressi, per le eventuali comorbidità ed il suo stato psicologico.”

Related Posts